L’atleta di Lussino (Lošinj) appartiene a una tipologia scultorea ben nota, come dimostra l’esistenza di ben otto varianti, fra le quali la più simile è il bronzo rinvenuto a Efeso (oggi custodito nel Kunsthistorisches Museum di Vienna), ricostruito da ben 234 frammenti.
Si conserva una scultura simile in marmo, custodita nella Galleria degli Uffizi a Firenze, poi il torso di Castel Gandolfo in basalto, e infine una versione marmorea di minori dimensioni a Boston. Di enorme valore sono anche le teste in marmo esposte nell’Hermitage di San Pietroburgo, a Bruxelles e a Roma nel Museo Torlonia. Tuttavia, il parallelo più importante con la statua di Lussino lo troviamo nella testa di bronzo di suo “ fratello”, acquistata nel 2000 dal Kimbel Art Museum (Fort Worth, Texas). Essa trae le sue origini dalla nota Collezione Nani di Venezia, costituita da materiale archeologico proveniente dalla Dalmazia e dal Levante.
L’Apoxyòmenos, tuttavia, grazie alla sua integrità e alla sua qualità, si distingue come copia più fedele al prototipo. L’Apoxyòmenos ha ricevuto un’accoglienza straordinaria in diverse mostre, allestite nei templi mondiali dell’arte (Palazzo Medici Riccardi a Firenze nel 2006/2007; Musée du Luvre nel 2012; British Museum nel 2015; J. Paul Getty a Los Angelos nel 2015), accoglienza che sicuramente troverà anche nella sua dimora definitiva a Lussino.
Dr. sc. Josip Belamarić, consulente scientifico presso l’Istituto di storia dell’arte
